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Attualità/Europa

L’Europa boccheggia. Il punto di A. Orioli su Morning24.


L’Europa è un continente in rallentamento. Il Pil del 2023 è stato in debole crescita quasi per tutti: l’Italia si è fermata allo 0,7, la Francia allo 0,9, la Germania ha perso addirittura lo 0,3% ed è in recessione come l’Irlanda o la Lituania, solo la Spagna è in controtendenza con un balzo del 2,5%. L’ultimo trimestre del 2023 segna una specie di blocco intorno allo zero per quasi tutta l’eurozona. Ciò che deve preoccuparci è che il Pil acquisito per questo 2024 nel nostro Paese è dello 0,1%.

La grande corsa del dopo Covid si sta fermando del tutto. L’acquisito è poco. Anche se si spera che le aspettative al rialzo segnalate proprio in questi giorni dalle imprese possano diventare presto realtà. E magari stupirci ancora.

In attesa dell’ennesimo miracolo o del proverbiale stellone, per adesso è confermata la grande distanza tra gli andamenti reali dell’economia e gli obiettivi previsti nella legge di bilancio che è incardinata su una crescita del 2024 stimata all’1,2%.

Fatto che rende più difficoltoso l’obiettivo di deficit al 4,3% (rispetto al 5,3% atteso per il 2023) e anche la traiettoria di riduzione del debito, indicato al 140,1% del Pil rispetto al 140,2% dello scorso anno. Solo un intervento tempestivo sui tassi potrebbe mettere in circolo le vitamine necessarie all’economia reale.

E non è un caso che si stia facendo strada l’idea di un primo ritocco al ribasso già in aprile. I mercati lo hanno già incorporato. Se guardiamo alle dichiarazioni sibilline del Fondo monetario (il taglio? non troppo presto ma nemmeno troppo tardi) c’è solo da sperare che non sia un eccesso di ottimismo perché il contraccolpo per la finanza sarebbe pesante, ma soprattutto manterrebbe l’economia reale in ceppi.

E questo sarebbe - è - ancora più grave.


(Fonte: Morning24)

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